Chi c'è dietro

Un progetto che appartiene a chi lo incontra: ogni relazione lascia un segno, trasformando anche gli strumenti futuri.

Un progetto che appartiene a chi lo incontra: ogni relazione lascia un segno, trasformando anche gli strumenti futuri.

Un progetto che appartiene a chi lo incontra: ogni relazione lascia un segno, trasformando anche gli strumenti futuri.

Acciai per handpan: una panoramica completa

Acciai per handpan: una panoramica completa

Acciai per handpan: una panoramica completa

Ember Steel

Una lega inossidabile innovativa, pensata appositamente per la costruzione di handpan. Suono: caldo e controllato, con un equilibrio armonico tra chiarezza e morbidezza. Il sustain è lungo ma mai invadente, mantenendo il carattere sempre musicale. Il timbro viene spesso descritto come “ceramico e avvolgente”. Vantaggi: resistenza alla ruggine, ottima stabilità nell’accordatura e lavorazione agevole per l’artigiano. La superficie sviluppa con il tempo una patina unica, che varia dall’oro al rosso brace fino al blu profondo. Limiti: inizialmente più sensibile ai graffi, ma dopo il trattamento termico acquisisce una robustezza notevole.

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Ember Steel

Una lega inossidabile innovativa, pensata appositamente per la costruzione di handpan. Suono: caldo e controllato, con un equilibrio armonico tra chiarezza e morbidezza. Il sustain è lungo ma mai invadente, mantenendo il carattere sempre musicale. Il timbro viene spesso descritto come “ceramico e avvolgente”. Vantaggi: resistenza alla ruggine, ottima stabilità nell’accordatura e lavorazione agevole per l’artigiano. La superficie sviluppa con il tempo una patina unica, che varia dall’oro al rosso brace fino al blu profondo. Limiti: inizialmente più sensibile ai graffi, ma dopo il trattamento termico acquisisce una robustezza notevole.

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Ember Steel

Una lega inossidabile innovativa, pensata appositamente per la costruzione di handpan. Suono: caldo e controllato, con un equilibrio armonico tra chiarezza e morbidezza. Il sustain è lungo ma mai invadente, mantenendo il carattere sempre musicale. Il timbro viene spesso descritto come “ceramico e avvolgente”. Vantaggi: resistenza alla ruggine, ottima stabilità nell’accordatura e lavorazione agevole per l’artigiano. La superficie sviluppa con il tempo una patina unica, che varia dall’oro al rosso brace fino al blu profondo. Limiti: inizialmente più sensibile ai graffi, ma dopo il trattamento termico acquisisce una robustezza notevole.

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Acciaio nitrurato (Nitrided Steel) Dc04

È il materiale con cui sono nati i primi handpan. Suono: brillante, chiaro, quasi “ceramico”, con sustain relativamente breve. Perfetto per chi ama uno stile ritmico e percussivo, con note che non si sovrappongono troppo. Vantaggi: molto resistente, stabile e con buona tenuta dell’accordatura. Limiti: più incline alla ruggine, richiede manutenzione regolare (oliatura, pulizia accurata). È la scelta classica dei puristi, amata da chi cerca precisione e immediatezza.

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Acciaio nitrurato (Nitrided Steel) Dc04

È il materiale con cui sono nati i primi handpan. Suono: brillante, chiaro, quasi “ceramico”, con sustain relativamente breve. Perfetto per chi ama uno stile ritmico e percussivo, con note che non si sovrappongono troppo. Vantaggi: molto resistente, stabile e con buona tenuta dell’accordatura. Limiti: più incline alla ruggine, richiede manutenzione regolare (oliatura, pulizia accurata). È la scelta classica dei puristi, amata da chi cerca precisione e immediatezza.

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Acciaio nitrurato (Nitrided Steel) Dc04

È il materiale con cui sono nati i primi handpan. Suono: brillante, chiaro, quasi “ceramico”, con sustain relativamente breve. Perfetto per chi ama uno stile ritmico e percussivo, con note che non si sovrappongono troppo. Vantaggi: molto resistente, stabile e con buona tenuta dell’accordatura. Limiti: più incline alla ruggine, richiede manutenzione regolare (oliatura, pulizia accurata). È la scelta classica dei puristi, amata da chi cerca precisione e immediatezza.

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Acciaio inox (Stainless Steel)

Utilizza leghe inossidabili (come AISI 430 o simili), introdotte per ridurre la manutenzione. Suono: luminoso, ricco di armonici, con sustain molto lungo. Perfetto per chi suona in ambienti meditativi, sound healing o atmosfere lente e profonde. Vantaggi: altissima resistenza alla ruggine, manutenzione minima, grande risposta al tocco leggero. Limiti: sustain molto prolungato che può “impastare” il suono nei passaggi veloci o ritmici. È la scelta ideale per chi vuole uno strumento contemplativo e dal carattere etereo.

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Acciaio inox (Stainless Steel)

Utilizza leghe inossidabili (come AISI 430 o simili), introdotte per ridurre la manutenzione. Suono: luminoso, ricco di armonici, con sustain molto lungo. Perfetto per chi suona in ambienti meditativi, sound healing o atmosfere lente e profonde. Vantaggi: altissima resistenza alla ruggine, manutenzione minima, grande risposta al tocco leggero. Limiti: sustain molto prolungato che può “impastare” il suono nei passaggi veloci o ritmici. È la scelta ideale per chi vuole uno strumento contemplativo e dal carattere etereo.

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Acciaio inox (Stainless Steel)

Utilizza leghe inossidabili (come AISI 430 o simili), introdotte per ridurre la manutenzione. Suono: luminoso, ricco di armonici, con sustain molto lungo. Perfetto per chi suona in ambienti meditativi, sound healing o atmosfere lente e profonde. Vantaggi: altissima resistenza alla ruggine, manutenzione minima, grande risposta al tocco leggero. Limiti: sustain molto prolungato che può “impastare” il suono nei passaggi veloci o ritmici. È la scelta ideale per chi vuole uno strumento contemplativo e dal carattere etereo.

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Le cupole degli handpan: tre tecniche a confronto

-Tornitura da lastra: Si parte da una lamina piatta e la si modella con macchine da tornitura fino a darle la forma curva. Pro: accessibile, relativamente economica. Contro: lo spessore della lamina non rimane uniforme: alcune zone diventano più sottili, altre più spesse. Questo può generare instabilità nel suono e una minore precisione nell’accordatura. -Idroformatura: La lamina viene deformata tramite la pressione dell’acqua. Pro: tecnologicamente interessante, produce curvature morbide. Contro: lo spessore della lamina risulta comunque variabile, e questo influisce sulla stabilità e sulla durata dell’accordatura. -Pressatura (la scelta migliore) La lamina viene sottoposta a una pressione uniforme che la modella in modo controllato. Pro: lo spessore della lamina resta costante su tutta la superficie. Questo garantisce una cupola più stabile, con maggiore pulizia e precisione nel suono, oltre a una migliore resa delle vibrazioni. Contro: richiede macchinari più specifici e un processo di lavorazione più accurato. È la soluzione che scelgo per i miei handpan, perché permette di creare strumenti affidabili, stabili e dal timbro limpido, capaci di accompagnare chi li suona nel tempo.

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Le cupole degli handpan: tre tecniche a confronto

-Tornitura da lastra: Si parte da una lamina piatta e la si modella con macchine da tornitura fino a darle la forma curva. Pro: accessibile, relativamente economica. Contro: lo spessore della lamina non rimane uniforme: alcune zone diventano più sottili, altre più spesse. Questo può generare instabilità nel suono e una minore precisione nell’accordatura. -Idroformatura: La lamina viene deformata tramite la pressione dell’acqua. Pro: tecnologicamente interessante, produce curvature morbide. Contro: lo spessore della lamina risulta comunque variabile, e questo influisce sulla stabilità e sulla durata dell’accordatura. -Pressatura (la scelta migliore) La lamina viene sottoposta a una pressione uniforme che la modella in modo controllato. Pro: lo spessore della lamina resta costante su tutta la superficie. Questo garantisce una cupola più stabile, con maggiore pulizia e precisione nel suono, oltre a una migliore resa delle vibrazioni. Contro: richiede macchinari più specifici e un processo di lavorazione più accurato. È la soluzione che scelgo per i miei handpan, perché permette di creare strumenti affidabili, stabili e dal timbro limpido, capaci di accompagnare chi li suona nel tempo.

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Le cupole degli handpan: tre tecniche a confronto

-Tornitura da lastra: Si parte da una lamina piatta e la si modella con macchine da tornitura fino a darle la forma curva. Pro: accessibile, relativamente economica. Contro: lo spessore della lamina non rimane uniforme: alcune zone diventano più sottili, altre più spesse. Questo può generare instabilità nel suono e una minore precisione nell’accordatura. -Idroformatura: La lamina viene deformata tramite la pressione dell’acqua. Pro: tecnologicamente interessante, produce curvature morbide. Contro: lo spessore della lamina risulta comunque variabile, e questo influisce sulla stabilità e sulla durata dell’accordatura. -Pressatura (la scelta migliore) La lamina viene sottoposta a una pressione uniforme che la modella in modo controllato. Pro: lo spessore della lamina resta costante su tutta la superficie. Questo garantisce una cupola più stabile, con maggiore pulizia e precisione nel suono, oltre a una migliore resa delle vibrazioni. Contro: richiede macchinari più specifici e un processo di lavorazione più accurato. È la soluzione che scelgo per i miei handpan, perché permette di creare strumenti affidabili, stabili e dal timbro limpido, capaci di accompagnare chi li suona nel tempo.

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La mia storia

Fin da piccolo ho sempre avuto una grande curiosità. Sentivo il bisogno di smontare ogni cosa che mi capitava tra le mani, per capire come funzionasse dentro. Crescendo, ho imparato ad adattarmi alla vita, ma dentro di me restava il sogno di creare qualcosa di mio: qualcosa che mi facesse alzare la mattina con entusiasmo e che mi facesse perdere la nozione del tempo per la passione.

Non ho mai accettato l’idea di uniformarmi solo perché “è giusto così”. Volevo dare un contributo, fare la differenza, sentirmi libero. Così, durante l’università, una voce dentro di me mi ha chiesto: “Perché sei qui?”. Poco dopo mi sono disiscritto. Sono seguiti mesi di buio e incertezza, finché un incidente al ginocchio mi ha riportato energia e voglia di ricominciare.

Un giorno, quasi per caso, mi capitò un video di un artigiano che costruiva handpan. Rimasi affascinato, lo contattai e poco dopo comprai il mio primo strumento. Ma non mi bastava: più suonavo, più cresceva in me la domanda su come fosse fatto. Comprai un secondo handpan, e lì una voce dentro mi disse: “Ion, hai sempre voluto creare qualcosa di tuo… perché non iniziare a costruirli?”.

Non avevo soldi né esperienza, così vendetti il primo strumento per finanziare il progetto. Ho avuto paure enormi, il timore di fallire e di sprecare denaro, ma la spinta più grande arrivò dalla mia compagna che mi disse: “Cosa hai da perdere? I soldi vanno e vengono, ma il rimpianto di non averci provato ti resterebbe per sempre”.

Così iniziai. Con l’aiuto del mio vicino di casa costruimmo i primi martelli, gli anelli di accordatura e trovai perfino una vecchia ruota di trattore in un bosco, che portai a casa per usarla come supporto. Era l’inizio della mia avventura.

Oggi, guardando indietro, mi rendo conto che questo progetto mi ha insegnato moltissimo: non solo a suonare e costruire, ma anche a riconoscere i talenti, a credere nella pazienza e a capire che la musica riflette ciò che portiamo dentro.

L’handpan è uno strumento che si può iniziare a suonare in poche ore, ma che ti accompagna per tutta la vita. Per me è diventato un compagno, un maestro, una voce interiore. Non nego di aver pianto e di aver pensato di mollare tante volte. Ma oggi so che aver resistito e lavorato con costanza è stata la scelta giusta.

Questo è il cammino che mi ha portato a creare Lila Handpans, un progetto che cresce insieme a me e che nasce dal desiderio di condividere un mondo fatto di suono, emozione e autenticità.